Archivio annuale 2018

DiDr. Aleo

DIETA E CICLISMO

Alla base della forma fisica e delle performance massimali abbiamo sempre il connubio alimentazione e allenamento.

La dieta deve essere calibrata in funzione della spesa energetica e del metabolismo richiesto dal gesto sportivo.

Nel ciclismo la quota energetica da carboidrati o glucidi è fondamentale per rendere possibili performance di tipo aerobico.

I “carboidrati o glucidi complessi” (Pasta, riso, pane ecc..) assicurano energia modulata nel tempo a partire da 30 minuti a 90 minuti dalla loro ingestione, i “carboidrati o glucidi semplici” invece essendo assorbiti già a livello sub-linguale assicurano energia rapida ma di breve durata.

 

RUOLO DEI MACRONUTRIENTI E MICRONUTRIENTI

 

I carboidrati

Sono dei nutrienti con funzione energetica. Come abbiamo visto sono classificati in semplici e complessi. Nel ciclismo la quota dei carboidrati complessi giornalieri (pasta, riso, pane, patate) dovrebbe sempre essere attorno al 50 max 60% delle Kcal totali giornaliere, di questi una quota del 15-20% dovrebbe essere fornita da zuccheri semplici. Gli zuccheri semplici,fruttosio e maltodestrine, dovrebbero essere preferiti al saccarosio (comune zucchero da tavola) perché non essendo controllati dall’insulina garantiscono un apporto energetico più costante e duraturo.

I grassi

Svolgono una duplice azione termica ed energetica. Sono presenti negli alimenti in genere sia animali (carni, latte e derivati, burro) che vegetali (oli e frutta secca). Rivestono una funzione fondamentale per l’assorbimento di alcune vitamine (liposolubili: A, D, E, K).

Oggi la scienza alimentare ha operato una marcata divisione tra grassi saturi e quelli mono e poli insaturi. I primi presenti soprattutto nella carne e nei formaggi sono ritenuti dannosi (a lungo andare aumentano il colesterolo e ostruiscono i vasi sanguigni), i grassi insaturi caratteristici dei pesci e di alcuni tipi di olii (extravergine di oliva e di lino) sono i famosi “omega 3” ritenuti di grande utilità metabolica.

Il consumo di grassi monoinsaturi e polinsaturi ha la capacità documentata scientificamente di abbassare il colesterolo LDL (low density lipoprotein) e di aumentare il colesterolo di tipo HDL (high density lipoprotein).

Le proteine

Sono i principali costituenti dei muscoli.

L’apporto di proteine indispensabile al fabbisogno giornaliero (mantenimento corporeo) è indicato dalla scienza della nutrizione in 0,8-1 grammo per chilo corporeo (inteso come peso forma) ma si tratta del quantitativo MINIMO necessario per mantenere la massa magra in soggetti sedentari. Per gli atleti e in particolare per i ciclisti questa quota deve essere aumentata in considerazione della tipologia di sforzo fisico e della frequenza dell’impegno agonistico (allenamento o gare quotidiane). E’ quindi ragionevole portare l’apporto proteico, nel periodo di gare e allenamento alla quota giornaliera di 2-2,5 g per chilo di peso corporeo. Ciò evita la deplezione muscolare (perdita di massa muscolare, soprattutto nei quadricipiti femorali) durante la stagione agonistica.

La perdita di proteine è infatti la causa principale del calo di forma e della mancanza di risultati agonistici dopo solo qualche mese dall’inizio della stagione agonistica.

Le proteine dovrebbero essere assunte avendo cura di alternare gli alimenti proteici su base settimanale: carne, pesce, uova, formaggi e legumi (piselli, fagioli, lenticchie, ceci e soia); dovrebbero sempre comparire nell’alimentazione settimanale, gli alimenti di origine animale (uova, carne e pesce) hanno un più alto valore biologico rispetto a quelli vegetali (legumi). Le fonti proteiche possono essere suddivise in ipo-caloriche (apportano cioè pochi grassi e quindi poche calorie) e iper-caloriche (più ricche in grassi e quindi più caloriche).

Alimenti proteici ipo-calorici (bassa densità energetica):

– carni magre (pollo, tacchino, vitello, coniglio, bresaola)

– pesce, uova, ricotta

– legumi (ceci, fagioli, piselli, lenticchie, soia e derivati)

Alimenti proteici iper-calorici (alta densità energetica):

– carni di maiale e manzo

– affettati: salame, prosciutto, speck, salsiccia, wurstel

– formaggi

Le vitamine e i sali minerali

Sono micronutrienti, richiesti cioè in piccolissime quantità che hanno la funzione di proteggere l’organismo e di assicurarne il perfetto funzionamento.

Gli sportivi e in particolare i ciclisti oltre ad una alimentazione ricca in verdura e frutta trovano un valido aiuto nella supplementazione mirata di questi due importanti fattori legati alla protezione dell’ossidazione cellulare (antiossidanti che migliorano il recupero) e all’equilibrio idrico-salino sempre compromesso dalla sudorazione in gara e allenamento. La supplementazione di vitamine e minerali è resa indispensabile dall’aumento dei radicali liberi prodotti durante la performance fisica e al mantenimento di delicati equilibri dinamico funzionali (pompa sodio-potassio).

L’ACQUA pur non essendo un nutriente svolge un ruolo indispensabile nell’organismo umano, in quanto ne rappresenta la massima parte (costituisce circa il 70% del corpo umano). La normoidratazione ,in genere, ma soprattutto nel ciclista è un fattore importantissimo.

LA FIBRE anche se non entra in gioco direttamente nel metabolismo, sono indispensabili nella dieta perchè regolano la corretta attività dell’intestino e di conseguenza, i processi di assorbimento degli altri nutrienti.

 

Dott. Giuseppe Aleo

DiDr. Aleo

INTOLLERANZE ALIMENTARI

Le IA sono spesso causa di una serie di disturbi che traggono origine dalla incapacità dell’organismo di digerire completamente alcuni alimenti, che vengono degradati soltanto a livello di macromolecole, non utilizzabili né per la produzione di energia né per la crescita cellulare.

Il loro accumulo nel tempo lungo la parete intestinale, è causa di processi infiammatori.

L’intestino perde la sua funzione di “filtro”, e tali processi si estendono ad altri organi compromettendone la perfetta efficienza.

E’ una sorta di lenta e graduale intossicazione che si manifesta con una sintomatologia assai varia: problemi intestinali, gastriti, ritenzione idrica, senso diffuso di stanchezza, cefalea, manifestazioni cutanee, mialgia e dolenzia articolare ricorrente, disordini del peso corporeo sia in eccesso che in difetto.

Presso il nostro centro è possibile effettuare il test genetico e il test del respiro (H2 Breath test).

Partendo dall’esito finale dell’analisi, dato che le intolleranze alimentari sono tipicamente dose-dipendente, vengono indicati i consigli nutrizionali che consentono da subito la rotazione degli alimenti (evitando pericolose eliminazioni) e suggeriscono il percorso alimentare che la persona dovrà seguire. La proposta è indirizzata al graduale recupero della tolleranza e non all’eliminazione di determinati alimenti.

 

INTOLLERANZA AL LATTOSIO

Cosa è l’intolleranza al lattosio

Negli individui che presentano intolleranza al Lattosio, il consumo di latte e latticini provoca disturbi gastrointestinali quali gonfiore, dolori, crampi, diarrea, nausea e spossatezza. Di norma, il Lattosio, una volta ingerito, viene scisso nei due zuccheri che lo compongono: Galattosio e Glucosio che vengono utilizzati in funzioni fondamentali per il nostro organismo.

Se non viene compiuto questo processo digestivo, gli zuccheri non digeriti si accumulano nell’intestino, richiamando liquidi e dando origine ad un processo di fermentazione dovuto all’azione della flora microbica intestinale: da qui la serie di disturbi citati in precedenza.

 

 LE CAUSE DELL’INTOLLERANZA

La causa di tutto ciò è da attribuirsi alla mancanza o ad una ridotta presenza dell’ enzima, Lattasi deputato alla scissione del Lattosio nei due zuccheri presenti nel latte e nei latticini. Tale intolleranza al Lattosio può essere di tipo Primario o Secondario.

Intolleranza di tipo Primario

In questo caso, l’organismo non produce l’enzima Lattasi per una malformazione genetica. Questo viene rilevato in circa il 15/20% dei casi esaminati.

Intolleranza di tipo Secondario o Transitoria

Si riscontra :

– In caso di una riduzione della presenza di Lattasi e quindi insufficiente a completare il processo digestivo. Questo può avvenire per un processo naturale o a causa del regime alimentare adottato.

– In presenza di infezioni o lesioni del tratto intestinale.

 

Il Test del respiro ( H2 Breath Test)

Principio: se si è in presenza di Intolleranza, gli zuccheri non digeriti fermentano producendo Idrogeno. Le pareti intestinali assorbono questo gas, consentendone l’eliminazione attraverso la respirazione.

Con il test del Respiro, si analizzano i picchi di concentrazione di Idrogeno nell’aria espirata dopo aver fatto ingerire del Lattosio.

Tale metodo consente di diagnosticare sia i casi di Intolleranza Primaria che secondaria o Transitoria.

 

PREDISPOSIZIONE ALLA MALATTIA CELIACA

La Malattia Celiaca (o Celiachia) è un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti.

Oggi il glutine è uno dei più diffusi ed abbondanti componenti della dieta ed è presente in cereali quali avena, frumento, farro, grano khorasan (di solito commercializzato come Kamut®), orzo, segale, spelta e triticale.

Si tratta di una delle patologie autoimmuni più comuni nei paesi occidentali ed è una condizione clinica che persiste lungo tutto l’arco della vita. Nel 90% dei casi è associata alla presenza di antigeni HLA DQ2 e nei restanti casi ad HLA DQ8. La celiachia è associata anche a diverse manifestazioni extra-intestinali, come cefalee o anemie, e può avere importanti effetti sull’apparato riproduttivo.

In caso di negatività del test si può essere certi dell’assenza di malattie, mentre nel caso di positività al test genetico si può procedere ad ulteriori analisi di approfondimento.

 

NUTRIGENETICA

La Nutrigenetica è una disciplina che studia come le variazione genetiche di un individuo influenzano la risposta a particolari nutrienti e tossine nella dieta. Questa scienza permette di consigliare la quantità e la qualità di nutrienti di cui ciascuno ha bisogno in base al proprio DNA.

I nostri test genetici permettono di scoprire come l’organismo è in grado di metabolizzare e rispondere a specifiche sostanze.

In ambito nutrizionale è possibile determinare quali e quanti sono i nutrienti necessari, sia in termini di quantità minime di vitamine e minerali, sia di quantità massime di sostanze tollerabili da ciascuno (grassi saturi, caffeina, sale, zuccheri, ecc…). I test possono essere inoltre rivolti al benessere di specifiche funzionalità dell’organismo, permettendo di definire un trattamento personalizzato, sia topico che nutraceutico.

Offriamo la possibilità di scegliere la combinazione di analisi genetiche più opportune per la propria  pratica clinica e proponiamo una consulenza su quali mutazioni analizzare e tipi di geni da integrare.

Tra gli strumenti a disposizione per questo tipo di disciplina, utilizziamo la piattaforma di sequenziamento SEQUENOM. Questa piattaforma presenta una precisione assoluta nella lettura degli SNPs, grazie all’utilizzo della più moderna tecnologia ad oggi disponibile per la lettura del DNA, unendo la spettrometria di massa alla chimica fine del sequenziamento (tecnologia MALDI-TOF).

 

Dott. Giuseppe Aleo